L’oliveto del passo imbrunisce e con
se la fredda collina.
Tremanti le basse sterpaglie e il muschio
ammorbidisce mura e sassi, danzanti
nel freddo gioco delle ombre.
L’eremita della vallata suona legno e paura:
Ultimo Concerto D’Estate Morente.
E il vecchio pubblico s’agita nelle
terrazze innalzandosi nell’assistere, le
lente improvvisazioni della psichedelica
Luna, che attira l’ululare della sfera
crepata e dove le prime lacrime di un
pianto ancestrale, minacciano le poche Stelle
con le lenzuola nella grande cesta.